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SEI NEL POSTO GIUSTO!

Il nostro blog si propone di dare visibilità ai musei dell'Università di Pavia sotto una luce un po' diversa; perchè i musei non sono un posto noioso dove siamo costretti ad andare in gita con la scuola...ma una risorsa, un territorio da esplorare, e tutti, come novelli Indiana Jones, possiamo aguzzare la nostra curiosità e partire per questo viaggio!
Divertitevi!!!



martedì 17 giugno 2008

Riflessione del mattino!


Utilità e piacere! Questo per riassumere appieno quanto appreso dalla potenzialità comunicativa dai musei da noi visitati.


Per dirla con parole semplici: ci siamo divertiti ma abbiamo anche imparato qualcosa!


Carla Panigari diceva: "Ho un sogno, poter parlare con chiunque in qualunque momento di qualunque cosa". Bene, a parte il fatto che era solo una mia vicina di casa(!) devo dire che -ci- ha visto lungo, o meglio, il web 2.0 l'ha saputa ascoltare.


Questo lo scopo di Internet, questo il nostro obiettivo!

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lunedì 16 giugno 2008

Storia & Sezioni dell'Orto Botanico...

Dopo un Post dedicato alla nostra visita all'Orto Botanico di PAVIA credo sia dovuto accennare qualcosina riguardo la sua Storia e le Sezioni in cui è diviso....

Incominciamo con un pò di Storia...

Già dal 1520 esisteva un Orto con collezioni di piante officinali presso l'abitazione in Pavia di Leonardo Leggi, Lettore di "Medicina Pratica Ordinaria", fino al 1763, quando diventa Lettore Fulgenzio Vitman, cui si deve l'opera di sensibilizzazione e persuasione delle autorità competenti al fine di creare una struttura adeguata per l'insegnamento della Botanica.

Così nel 1773 grazie ll'operosità di VITMAN prende corpo l'attuale Orto Botanico di via S. Epifanio.

In pochi anni l'Orto viene sistemato e gli edifici dell'ex convento lateranense di S. Epifanio destinati all'Istituto di Botanica.

Dal 1777 al 1778 l'Orto Botanico viene diretto da Antonio Scopoli al quale và dato il merito di una sistemazione completa dell'orto e che dell'Istituto ed Orto Botanico dell'Università di Pavia fu lo studioso più noto.

L'Orto Botanico subì nel corso degli anni numerose trasformazioni fino ad ampliarsi nel 1887, occupando gli attuali 3 ettari circa (comprese le superfici coperte dagli edifici e dalle serre).

Attualmente la direzione e la gestione dell'Orto sono unificate a quelle dell'Istituto; oltre al Curatore, il personale dell'Orto è costituito da 7 persone.


Passiamo ora alla descrizione delle Sezioni in cui è diviso l'Orto...

L'arboreto: Ospita diverse specie arboree ed arbustive originariamente con la prevalenza di esotiche, ma attualmente con diverse specie delle foreste dell'Italia boreale.

Le serre di Scopoli: Sono formate da due corpi collegati da un atrio comune.Vi sono specie di Cactacee, Liliacee, Composite, Asclepiadace, Euforbiacee, Vitacee.

La serra delle piante utilitarie: Questa serra, che ospita una serie di piante esotiche da frutto, aromatiche, da legno e ornamentali, è utilizzata anche come serra di ricovero invernale di piante in vaso.

La serra caldo umida: Fu costruita durante la direzione di Ruggero Tomaselli e attualmente contiene diverse specie esotiche di Palme, Pteridofite, Aracee, Euforbiacee, Liliacee, Marantacee, ecc.

Piccole collezioni: In corso di costituzione; vi si trovano: a) piante officinali, b) una serie di Pelargonium , c) una serie di Hydrangea, d) una serie di specie di Fuchsia.

Il settore delle Angiosperme: Vi si trovano diversi alberi e cespugli di cui si possono ricordare Davidia involucrata, Pterocarya fraxinifolia, Firmiana simplex, alcune specie di Acer, di Tilia, Quercus, Betula, Cornus, Juglans.

Il settore delle Gimnosperme: E' situato ad oriente dell'Istituto e comprende diverse Pinacee europee ed esotiche, Taxacee e Gingko.

Il Roseto: Che è attualmente in ristrutturazione secondo un progetto della direzione e prevede l'introduzione di varietà di Rosa della flora euroasiatica, con settori più ridotti per categorie di ibridi opportunamente scelti per illustrare i rapporti formali e di discendenza con le specie spontanee.

La serra detta delle Orchidee:Attualmente l'interesse per la collezione di Orchidee si è ridotto a pochi rappresentanti dei generi più noti; Tomaselli vi introdusse una collezione di Tillandsia e di Filicine; queste ultime sono in fase di incremento, così da trasformare questa serra in Felciario.

Le azalee: Pur non avendo un particolare valore scientifico, meritano di essere ricordati i due folti gruppi di azalee (Rhododendron indicum) in diverse varietà coltivate, impiantate con evidenti scopi estetici a cura di Ciferri.



Per giovare di tutte queste bellezze naturali ovviamente potete fare un salto in Via S. Epifanio 14 I-27100 Pavia.

Gita allOrto botanico di Pavia..per divertirsi in Compagnia!!!

Eccomi qui...

Lo so...lo so..questo blog è dedicato principalmente al Museo dell'Università di Pavia...

ma dato che oltre a questo Museo abbiamo visitato anche altri luoghi che ci hanno interessato allo stesso modo,in particolare l'Orto botanico, vorrei riproporvi la nostra visita attraverso un piccolo filmato formato dalle foto che abbiamo scattato.

Buona visione!!!

;P


giovedì 12 giugno 2008

Una curiosità....

Lo scienziato Camillo Golgi visse a Pavia proprio vicino all'Università e precisamente proprio di fronte al Teatro Fraschini. All'esterno della casa in cui Camillo Golgi visse gran parte della sua vita vi e' una lapide commemorativa in cui si scrive:
« In questa sua casa
trascorse gran parte
della vita operosa
Camillo Golgi
per immortali scoperte
gloria della scienza italiana
maestro fra i sommi
nell'Università di Pavia
da lui accresciuta
di prestigio e di mezzi
cittadino per pubbliche e private virtù
incomparabile »

( N. a Corteno il IX - VII - 1843 / M. a Pavia il XXI - I - 1926)


NON AVETE NOTATO NULLA???!!!
EH SI !!!!AVETE PROPRIO RAGIONE LA DATA DI NASCITA DI GOLGI
NON E' CORRETTA. INFATTI LO SCIENZIATO E' NATO IL 7 LUGLIO DEL 1843 E NON IL 9 COME INVECE E' SCRITTO SULLA LAPIDE
...CHE ERRORE....

mercoledì 11 giugno 2008

E ora...La sala Golgi...

In precedenza abbiamo mostrato delle bellissime fotografie riguardo questa sala e ora cerchiamo di dare una spiegazione di cio' che e' questa sala per far aumentare la vostra curiosità!!

La sala Golgi contiene tutto il materiale che riguarda questo celebre studioso da documenti, a strumenti fino al premio Nobel datato 1906 per gli studi sull' istologia del sistema nervoso. All'interno della sala ci sono microscopi e microtomi che gli sono serviti per gli studi sul sistema nervoso ma anche la sua Opera Omnia e i disegni originali della struttura della cellula, del sistema nervoso e del rene. Inoltre vi sono presenti anche importanti documenti sui suoi studi sulla malaria.
Inoltre nella sala sono presenti documenti importanti anche di
Adelchi Negri,Carlo Forlanini,Edoardo Porro, G.B. Amici e Eusebio Oehl.
Di Negri vi sono dei documenti sui suoi studi sulla rabbia mentre di Forlanini sono presenti degli studi sul pneumotorace e sulle applicazioni di esso
Di Porro e' presente, oltre agli studi, anche un pezzo di un utero asportato ad una donna ammalata del primo intervento effettuato a Pavia d' amputazione utero-ovarica.
Nella sezione riguardante Amici vi sono dei microscopi con gli scritti che spiegano la sua scoperta della riduzione dell’aberrazione cromatica delle lenti che permise un importante evoluzione riguardo i microscopi. Inoltre vi sono delle rappresentazioni in cera sugli studi di Amici sulla fecondazione delle piante.
Di Oehl vi sono delle cannule utilizzate in un suo esame sull'apparato gastrico e vari scritti e appunti.
Infine per concludere la descrizione della sala vi sono anche delle lastre a raggi X risalenti al 1896.

giovedì 5 giugno 2008

Citazioni dal museo



Ecco a voi la "Picciola memoria" di Spallanzani conservata all'interno del Museo di Storia per l'Università di Pavia. Con questa memoria il Professore si Storia Naturale ci mostra come egli suole combinare la parte sistematica della scienza che insegna con lo spirito di osservazione:




"I. A me preme prima di ogni altro d’imprimer bene nella mente de’ giovani ciò che io intendo per spirito di osservazione. Lo che a mio avviso io non posso meglio dar loro ad intendere quanto trattenendomi con esso loro di un oggetto che sia stato eccellentemente esaminato da qualche grande osservatore come da un Malpighi, da un Lionnet, da un Réaumur. Allora facilmente giungono a capire non essere lo spirito di osservazione che una facoltà di ben ben comprendere un oggetto in tutte le sue parti, di scoprirne i rapporti, di combinarli fra loro, e con gli altri esseri, per giungere allo scoprimento di qualche verità od utile conseguenza. Premesso la qual nozione, io mostro a’ giovani quali requisiti richieggansi per lo spirito d’osservazione e quali oggetti giovi osservare”.


“II. [...] io comincio a metter loro sott’occhi, che per bene disporsi nell’osservare torna sovente l’essere diciam così tavola rasa intorno al soggetto da esaminarsi. [...] Ed essendone più o meno informati, giova almeno il prescinderne allora, così che sian disposti a non ricevere che quelle idee, che esaminando l’oggetto si comunicano all’animo col mistero de’sensi”. L’osservatore oltre ad essere libero e scevro da ogni prevenzione di partito, deve anche “esser libero e scevro... da qualunque spirito di sistema. La prevenzione io la paragono a certi occhiali mal fatti, che alterano più o meno i colori e la proporzione degli oggetti"

mercoledì 4 giugno 2008

Una nota interessante...

Tra i musei che abbiamo visto c'è quello della tecnica elettrica...e leggendo qua e la abbiamo trovato un articolo interessante su "Il giornale di Socrate al caffè" scritto proprio da Antonio Savini il direttore di questo museo.
Ne riporto alcuni stralci...(per l'articolo completo vedi il n.39 del giornale o visita il sito www.ilgiornaledisocrate.it).

"L'otto marzo scorso il Museo della Tecnica Elettrica ha compiuto un anno. E' un nuovo tesoro dei musei dell'Università. Ma è un tesoro nascosto, conosciuto forse più fuori, addirittura all'estero, che non in città. Succede.
Per trovare il museo bisogna recarsi nella periferia nord-ovest della città, dove quest'ultima lambisce la campagna. Lì, ai bordi del campus universitario, il museo si nasconde dentro una bassa struttura di colore rosa pallido...
...Il museo è aperto al pubblico e racconta le applicazioni dell'elettricità negli ultimi due secoli.
Non è una enciclopedia del sapere tecnologico...è piuttosto un'antologia di idee, una raccolta di storie e soprattutto una collezione di artefatti che tracciano il percorso dello sviluppo della tecnologia elettrica fino ai giorni nostri.
E' possibile immaginarlo come un grande libro colorato e animato, a tre dimensioni, che si offre alla lettura di tutti...
...Il semplice curioso è invitato a riflettere sull'impatto dell'elettricità nel modo di vivere delle diverse stagioni della storia...
...I bambini apprendono che l'elettricità è indispensabile nel nostro mondo, imparano magari a costruire una pila elettrica e ricevono l'attestato di costruttori di pile...
...Il racconto della storia della tecnologia elettrica parte da una data precisa.
Sul finire del diciottesimo secolo tra Como e Pavia Alessandro Volta portò a compimento un'invenzione....(la pila di Volta)...
Diverse repliche d'epoca delle sue pile sono esposte...
Da quell'invenzione il racconto si dipana seguendo due percorsi intrecciati, quello dell'elettricità come forma di energia e quello dell'elettricità come vettore di informazione.
Energia ed informazione sono le due grandi risorse della modernità..."

Museo per la storia dell'Università di Pavia-Le sezioni












Nel post di oggi, vedremo le due sezione di cui si compone il Museo per la Storia dell'Università di Pavia: la Sezione di Medicina e la Sezione di Fisica.
La Sezione di medicina si articola in tre sale, intitolate rispettivamente all'anatomista Antonio Scarpa, al patologo chirurgo Luigi Porta e all'istologo e patologo Camillo Golgi. Nella sala Scarpa possiamo trovare alcuni preparati dell'antica collezione di anatomia dell'Università, che iniziata nel 1772 da Giacomo Rezia, divenne celebre proprio con Scarpa e accresciuta di suoi successori tra i quali Bartolomeo Panizza.
Nella sala Porta gran parte dei preparati anatomici riguarda il sistema circolatorio, dove nelle bacheche sono mirabili preparazioni ottenute associando tecniche di iniezione e di dissezione, così accanto a questi materiali sono conservati protocolli autografi e cartelle cliniche.
La sala Golgi accoglie invece preparati microscopici, documenti e strumenti dello scienziato, premio nobel per la medicina nel 1906. Nella stessa sala sono conservati anche reperti di altri medici e scienziati illustri.
La sezione di Fisica comprende due sale: il Gabinetto di Fisica di Alessandro Volta e il Gabinetto di Fisica dell'800.
Nella prima sala, recentemente allestita, sono conservati le invenzioni di Volta e gli strumenti da lui utilizzati per la ricerca didattica, esposti negli armadi e sui tavoli originali. Circa un terzo degli strumenti riguarda l'elettricità, i rimanenti rappresentano tutte le branche della Fisica dell'epoca.
Nella seconda sala, da poco restaurata, sono visibili gli strumenti inventati o utilizzati dai successori alla cattedra di Fisica nel corso dell'Ottocento.
Il settore più rappresentato è l'elettromagnetismo, con il suo complesso sviluppo e le ricadute tecnologiche, seguito da meccanica, pesi e misure, ottica, pneumatica e termologia.

venerdì 30 maggio 2008

La sala Golgi...premio Nobel per la medicina

...e una su di lui...

Questa volta il protagonista di una strana vicenda è un lui..ma non uno qualsiasi...è Scarpa!

Colui che ha voluto questo museo e che in un certo senso ancora lo controlla (tra poco scoprirete perchè)...

Come si usava ai suoi tempi quando un insigne decente di medicina moriva erano i suoi stessi allievi ad eseguire l'autopsia..una specie di ultima lezione post mortem...

Bene e quest'usanza è stata rispettata...ma il problema viene ora...non era usanza conservare parti del corpo del defunto..specialmente la testa...

Però non si sa se per omaggio al suo brillante intelletto o se perchè era molto molto molto antipatico ai suoi allievi e colleghi....la sua testa è ancora qui!!

Ci guarda dall'alto...(ogni tanto devono anche cambiargli l'acqua..come ai pesci rossi...basta che non gli diano da mangiare però!)

Bè passate a fargli un salutino se siete nei paraggi....ciao signor Scarpa!!!

Due leggende legate a questo museo...una su di lei...

Tanto per ribadirlo questo museo non è come tanti altri...

Due particolari storie colpiscono la nostra attenzione la prima è legata a lei... non è proprio una lei...è piuttosto una cera anatomica..comunque...
Lei ha una cicatrice sul ginocchio..come è possibile??
Perché pare che una "simpatica" truppa napoleonica sia entrata al museo con l'intenzione di fare un po' di "festa" e dopo aver bevuto (molto, molto, molto) anzi dopo essersi ubriacati per bene (forse con l'alcool dei preparati anatomici...che schifo!) hanno pensato bene che fosse una fanciulla indifesa e hanno cercato di stuprarla...così nel tentativo di aprirle le gambe...opsss si è rotta!
per fortuna qualcuno poi l'ha rimessa in sesto...chissà però se lei avrebbe un'altra versione di questa storia da raccontare...provate ad andare a trovarla...chissà magari con voi si confiderà...

E proprio nella sezione di medicina vediamo le prime cose strane....

Si è vero il meglio deve ancora arrivare...

Infatti dopo questa breve sosta in cui sono state scattate miliardi di foto...ci addentriamo nella sezione di medicina del museo...
Si, perchè in passato, proprio a pochi passi da dove ci troviamo ora venivano cucinati i cadaveri per le lezioni di medicina...
Si!Cucinati!Bè non cucinati al forno con le patate, venivano preparati per le autopsie...fatte durante le lezioni di anatomia che si tenevano nell'aula Scarpa..la stessa dove ogni tanto noi seguiamo le lezioni...!!
Impressionante no?!

Ecco cosa abbiamo visto appena entrati...

E dopo la pausa pranzo..torniamo a noi..


Si, torniamo a noi...appena entrati nel museo si apre davanti a noi una piccola sala completamente tappezzata di ritratti di tutti personaggi illustri che son passati per l'università...e nel registro firme dei visitatori (uguale a quello che firmiamo anche noi!chissà se un giorno anche le nostre firme finiranno in un museo..perché si sa c'è un po' di premio nobel in ognuno di noi...!) siamo stupiti di vedere firme famose...ben 4 premi nobel per la fisica...Fermi, Thomson, Pauli, Blackett...e altre importanti personalità come il re d'Italia o Mussolini...
E pensare che a noi sembrava solo un piccolo museo pieno di polvere...invece stiamo respirando la stessa polvere e calpestando lo stesso pavimento di uomini che hanno fatto la storia...
Ma il meglio deve ancora venire....

giovedì 22 maggio 2008

Partiamo





E il nostro viaggio comincia da qui...in un pomeriggio assolato dei primi giorni di maggio.
Su uno dei cortili interni dell'università si apre una porta...è di legno, scura e pesante...ci invitano ad entrare...
"Museo di storia dell'università" recita una grossa targa di marmo sopra la porta...
Benvenuti in questo blog...che vorrebbe proporre i musei dell'Università di Pavia sotto una luce un po' diversa; perchè i musei non sono un posto noioso dove siamo costretti ad andare in gita con la scuola...ma una risorsa, un territorio che deve essere esplorato, e tutti, come novelli Indiana Jones, possiamo aguzzare la nostra curiosità e partire per questo viaggio!